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Via Crucis dei Giovani a Vercelli

I giovani della nostra parrocchia hanno partecipato alla Via Crucis itinerante a Vercelli.

Dal Vangelo secondo Matteo
Ora, mentre mangiavano, Gesù prese il pane, recitò la benedizione, lo spezzò e, mentre lo dava ai discepoli, disse: “Prendete, mangiate: questo è il mio corpo”. Poi prese il calice, rese grazie e lo diede loro, dicendo: “Bevetene tutti, perché questo è il mio sangue dell’alleanza, che è versato per molti per il perdono dei peccati. Io vi dico che d’ora in poi non berrò di questo frutto della vite fino al giorno in cui lo berrò nuovo con voi, nel regno del Padre mio”. Dopo aver cantato l’inno, uscirono verso il monte degli Ulivi.

Riflessione:
Questa sera siamo davanti a te, Gesù, Pane vivo che ci rende fratelli. Quando ci sediamo a tavola, il pane è sempre lì ad attenderci, e rimane con noi per tutto il pasto.

         Storicamente il pane è nato nel terzo millennio avanti Cristo in Egitto. E’ provato che nel terzo secolo dopo Cristo i Greci conoscessero 72 tipi di pane diversi: cotto dagli assiri in otri di terracotta, dai greci sotto la cenere, dagli ebrei su pietra arroventata, il pane diventa nutrimento base del corpo e dello spirito, assumendo valenze religiose e caricandosi di valori simbolici.

         Il pane ha la capacità di essere simbolo della condivisione: chi mangia il pane con un altro non condivide solo lo sfamarsi, ma anche il desiderio di mangiare. Noi uomini abbiamo fame e il pane esprime la possibilità di trovare vita e felicità: da bambini desideriamo il pane, divenuti adulti ce lo guadagniamo con il lavoro quotidiano, vivendo con gli altri siamo chiamati a condividerlo.

         E in tutto questo impariamo che la nostra fame non è solo di pane ma anche di parole che escono dalla bocca dell’altro: abbiamo bisogno che il pane venga da noi spezzato e offerto ad un altro, che un altro ci offra a sua volta il pane, che insieme possiamo consumarlo e gioire. Abbiamo soprattutto bisogno che un Altro ci dica che vuole che noi viviamo, che non vuole la nostra morte, ma al contrario, salvarci dalla morte.

         Gesù non ci ha lasciati soli; prima di salire al cielo ci ha fatto una promessa: “Ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo” (Matteo 28,20). L’Eucaristia, il dono del suo Corpo e del suo Sangue, è uno dei modi con cui ogni giorno Gesù rende viva ed efficace la sua promessa. E’ il modo con cui si rende presente nella nostra vita per superare le nostre paure e i nostri limiti, perché possiamo ogni volta riprendere il cammino con speranza e fiducia.

         Quel pane ci entra dentro, diventa parte di noi, “Prendi questo pane, spezzalo: questo è il mio corpo”, ci dice Gesù. Il senso profondo di tutto il cristianesimo è in questa frase. Gesù è pane, pane che chiede di essere mangiato per non restare fuori di me, ma per diventare un tutt’uno con me!

         E questo pane mi dà energia, mi permette di andare avanti, di vivere: è una risposta “concreta”, “vera” a ogni fame, a ogni bisogno essenziale che è in me.

         Gesù prende poi del vino, e dice: “bevi, questo è il mio sangue”. Come il vino trasmette la gioia del condividere e il sapore della natura, così Gesù entra in noi come segno di calore, di entusiasmo, di bellezza. Dio è il pane. Dio è il vino.

         Dio è l’alimento di tutta la nostra vita!

Siamo in preghiera davanti a te, Gesù, Pane vivo: quando ti accogliamo sulla tavola della nostra vita, cresce la nostra unione con te, la nostra fraternità e capacità di condividere.

         Resta sempre con noi, Signore Gesù, perché è sera, e sentiamo il bisogno di nutrirci del tuo amore.

Come segno: è stata recitata la preghiera:

Cristo, oggi sono in cerca di pane                  

Cristo, oggi sono in cerca di pane,
il mio pane quotidiano,
quello che serve per la fame di oggi,
per passare di là oggi,
per avere forza di remare sotto la tempesta di oggi.
Il pane che non ha profumo se non di sudore,
il pane che non ha gusto, se non di vita,
il pane che fa stare in piedi,
che serve a camminare,
a remare, a vangare,
a combattere con la fede,
a morire in pace.
“in principio era la Parola”
e la parola è il pane quotidiano
per ogni uomo che viene al mondo.
(don Primo Mazzolari)

Intercessioni:
Signore, donaci il tuo pane.
Signore, tu solo sei la nostra forza di vita;  dona la tua forza a quanti sono deboli,  dona l’umiltà a quanti si credono forti, ti preghiamo:

Signore, donaci il tuo pane.
Signore tu solo sei la nostra verità;  dona la fede a quanti dubitano,  dona il dubbio a quanti credono di possederti, ti preghiamo:

Signore, donaci il tuo pane.
Signore, tu solo sostieni la nostra speranza,  dona fiducia a quanti hanno paura,  dona il tuo timore a quanti hanno troppa fiducia in se stessi, ti preghiamo:

Signore, donaci il tuo pane.