Il 24 maggio 1998, papa Giovanni Paolo II ha
beatificato, in piazza Duomo a Vercelli, il sacerdote don
Secondo Pollo. Il nuovo beato, nacque il 2 gennaio 1908 a
Caresanablot (Vercelli); fu alunno dei Fratelli delle Scuole
Cristiane a Vercelli; ad 11 anni entrò nel seminario diocesano
seguendo i corsi di ginnasio e liceo. Gli studi li proseguì a
Roma nel Seminario Lombardo, quattro anni di teologia e poi
ricevé gli Ordini Minori, fino al diaconato. Ottenne la
laurea in filosofia nel 1931 alla Pontificia Accademia di S.
Tommaso e in teologia alla Pontificia Università Gregoriana.
Sempre nel 1931 il 15 agosto venne ordinato sacerdote a
Sostegno (Vercelli), per sei anni fu professore e direttore
spirituale nel Seminario Minore e ancora dal 1936 al 1940 fu
insegnante di filosofia e teologia nel Seminario Maggiore di
Vercelli, essendo nel contempo Assistente diocesano dei
Giovani d’Azione Cattolica. Di lui è stato detto che fu
“educatore di fine intuizione pedagogica nei Seminari, operò
con entusiasmo tra i giovani quale assistente di azione
Cattolica, sino a seguirli nella bufera della guerra come
cappellano degli Alpini”. Don Secondo Pollo perseverò
gioioso nello spirito di sacrificio, aggravato da una
rilevante menomazione all’occhio sinistro e volle seguire i
suoi giovani sotto le armi, nella II Guerra Mondiale. Fu
nominato tenente cappellano del 3° battaglione alpini “Val
Chisone” e divenne compagno e padre di tanti giovani impegnati
nelle operazioni belliche del 1940-41, dedicando loro tutto se
stesso; pur essendo di aspetto gracile, si elevava al disopra
di loro per la sua ascetica e la pazienza conformata alla
Croce. Sul finire del 1941 il suo battaglione fu inviato
nel Montenegro a Cervice; il 26 dicembre durante un attacco a
quota 964 in zona Dragali, don Secondo si apprestava a
soccorrere un ferito, quando un proiettile gli recise
l’arteria femorale sinistra, che gli procurò la morte per
dissanguamento, aveva 33 anni. Venne sepolto nel cimitero
di Scagliari presso Cattaro; nel 1961 la sua salma venne
trasferita nel cimitero di Caresanablot e nel 1968 trasferita
ancora nella cattedrale di Vercelli, dove viene commemorato
ogni anno nel giorno della morte. La devozione per lui,
alimentata dalla fama di santità che già in vita lo
circondava, si diffuse soprattutto in Piemonte specialmente
fra il clero ed i membri dell’esercito.
Autore: Antonio Borrelli
_______________________ Aggiunto il
29-Oct-2002 Letto da 2374
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